Vasco al Teghil di Lignano
Un concerto impossibile da dimenticare quello di Vasco Rossi al Teghil di Lignano Sabbiadoro (18 giugno 2016), la perfezione che non ti aspetti, perché nelle grandi occasioni si è pronti anche ad affrontare qualche noia. Invece Vasco e Lignano hanno regalato solo emozioni e musica, suonata e cantata ad altissimi livelli.
Incredibile vedere sbucare il palco black, così grande da far sembrare lo stadio una miniatura. A questo punto, allora, si sta anche per strada a guardare e sentire, dopo una giornata di caldo estivo, trasformatasi poi in una copertina leggera che avvolge tutti, paganti e non. Chi il biglietto ce l’ha sta in fila ordinatamente e l’organizzazione è perfetta nel dare indicazioni chiare e inequivocabili. Non è San Siro, ma 20 mila persone non sono poche.
Vasco al Teghil di Lignano vuole dire toccarlo con la punta delle dita tanto è vicino. Un vero privilegio esserci. L’emozione si alimenta continuamente, rimbalza dal palco al pubblico e ritorno, il cielo con mèches di mille tonalità e non c’è spazio per il buio. Vasco sorride tanto ed è un’autentica gioia vederlo stare così bene. Ma è lo sguardo quello che fa tremare il cuore, quell’infinita e dolcissima vitalità ‘a ogni costo’, che spiega perché finché c’è Vasco c’è speranza di qualcosa di buono in ognuno di noi.
Il pubblico è tutto da abbracciare per la gioia pura che genera e condivide. Allo stesso modo, Lignano merita un grande e bell’applauso. Per l’organizzazione (attiva e sempre discreta), per l’accoglienza nei locali (nessuna furbata coi prezzi, solo tanti auguri di buon concerto), per la concretezza (si fa e si fa bene fino alla fine), per la pulizia (oltre al concerto, ci sono anche i turisti in spiaggia e altri eventi, tra cui Easy Fish, eppure tutta la città è perfettamente in ordine).
Una scaletta esaltante con un bel numero di novità e band protagonista più volte con pezzi di altissimo livello. Come a dire che andare avanti è l’unica cosa che conta, che fino alla fine si possono provare nuove combinazioni, che non bisogna arrendersi mai. E gli anni che s’ammonticchiano servono proprio a fare queste cose, ma sorridendo.
Vasco l’ha detto molto meglio quando ha salutato Lignano: “Il nemico non è l’odio, ma la paura. Non dovete avere paura”.
Grazie Vasco. E grazie anche Lignano.
Redatto il 20/06/2016
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